Premio Montecatini. Con il saggio "Navalny contro Putin" (Paesi Edizioni), Anna Zafesova ha vinto il 12° Premio Cerruglio. Marta Serafini del Corriere della Sera ha vinto il Premio Montecatini di Giornalismo e Comunicazione, assegnato durante l'evento conclusivo del Bookfest 2002 alle Terme Tettuccio di Montecatini.
Montecatini Terme, 06/06/2022 - Dall'inizio dell'invasione russa, Marta Serafini è inviata per il Corriere della Sera in Ucraina,
da dove sabato 4 giugno, giorno della premiazione, si è collegata in videochiamata con la sala
Portoghesi delle Terme Tettuccio per salutare tutti i presenti, fra cui il Generale Vincenzo
Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, e Valter Cassar, Presidente della Giuria del
Premio.
Giornalista professionista, la Serafini lavora al Corriere della Sera dal 2007. Ha scritto
"Maria Giulia che divenne Fatima", instant book nato da una conversazione Skype con la prima
jihadista italiana.
Si occupa prevalentemente di terrorismo e di relazioni internazionali. Nel 2016 ha fatto parte
della commissione indipendente di Palazzo Chigi sul fenomeno della radicalizzazione e
dell’estremismo jihadista in Italia.
Con altre giornaliste del Corriere e della 27esima Ora, il blog
dedicato alle questioni di genere, ha partecipato ad un’inchiesta collettiva sulla violenza sulle donne
da cui è nato il libro "Questo non è amore", mentre Il suo ultimo libro è "L'ombra del nemico. Una
storia del terrorismo islamista".
Il "Bookfest 2022" è la festa della cultura che assegna i premi letterari Cerruglio, Corsena,
Tettuccio e Vega, tutti ideati e organizzati dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia
(Unuci).
Il primo a nascere - 12 anni fa - è stato il Premio Cerruglio, da un'idea del Presidente della
Sezione UNUCI di Lucca, Avv. Gabriele Focosi, ancora oggi anima di questa importante "festa del
libro", insieme al giornalista Valter Cassar e con il supporto di soci ed amici.
Con il saggio "Navalny contro Putin", edito da Paesi Edizioni, Anna Zafesova ha vinto il 12°
Premio Cerruglio. Il Premio è stato consegnato dal Generale Vincenzo Camporini, Presidente della
giuria.
Secondo l'autrice, l'inizio della fine della Russia di Putin comincia il 20 agosto 2020, quando
Alexey Navalny sviene su un aereo che lo sta riportando a Mosca da un tour elettorale in Siberia. È
stato avvelenato da un agente nervino uscito dai laboratori militari sovietici, il Novichok.
Ma
sopravvive, e questo cambia tutto. Putin e Navalny sono così i due protagonisti di uno scontro
politico - ma anche una battaglia culturale e un conflitto generazionale - che trent'anni dopo la fine
dell'Urss torna a riproporre i dilemmi che il conservatorismo post-traumatico di Putin sembrava
aver ormai rimosso: la libertà, la democrazia, la prospettiva di una Russia che sogna un futuro
europeo, invece di un passato che oggi rende Mosca il faro dei reazionari e dei sovranisti di tutto il
mondo.
Tutti gli autori finalisti sono stati presentati al pubblico dal giornalista Valter Cassar,
presentatore storico della manifestazione culturale.
L'appuntamento è al prossimo anno con la tredicesima edizione di questo Premio di
saggistica d'attualità, sempre nella splendida location dello Stabilimento Tettuccio di Montecatini
Terme.
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