Strage di Capaci: “La mafia non spara più ma il rischio è che gli strumenti di contrasto siano meno efficaci”

Strage di Capaci, Cracolici: “La mafia non spara più? Il rischio è che gli strumenti di contrasto antimafia siano meno efficaci” Palermo, 23 maggio 2025 - “Oggi ricorre il 33esimo anniversario della strage di Capaci. Trasformare questa giornata in memoria vuol dire non solo ricordare una giornata drammatica per l’Italia, ma costruire le ragioni di un impegno rinnovato dello Stato contro la mafia. C’è un grande rischio: spesso si dice che siccome la mafia non spara più - o spara meno - è venuta meno l’emergenza mafiosa, e quindi la necessità del contrasto dello Stato contro la mafia. Fase che l’Italia ha già vissuto, perché per oltre un secolo ha convissuto con la mafia senza dotarsi di strumenti di contrasto. Oggi dobbiamo rilanciare la lotta alla mafia con sistemi più efficaci, più moderni, ma anche più attrattivi verso le nuove generazioni che rischiano invece di essere affascinate dalla cultura mafiosa”. Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracol...

CROCETTA:”REDDITO MINIMO, GIÀ 36 MLN IN BILANCIO PIÙ FONDI EU"

Palermo, 18 giu. 2014 - “Sono già 36 milioni i fondi previsti nella manovra finanziaria per il reddito minimo e non 10 milioni come annunciato da diversi organi di stampa”. Lo dice in una nota il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Il fondo per il reddito minimo è inserito in un articolo di legge denominato “progetto di cittadinanza solidale” e prevede immediatamente 2 fondi di finanziamento, uno di 10 milioni fisso e un altro di circa 26 milioni che deriva dall'1% del taglio della spesa. Tali somme saranno disponibili immediatamente per fare partire progetti per la lotta alla povertà.

Questi 36 milioni si aggiungono a quelli già stanziati lo scorso anno per cantieri di servizio, che stanno per iniziare per 20.000 unità in Sicilia. Questo prevede il superamento della forma dei cantieri di servizio, articolandosi in una serie di interventi che comprendono: misure di sostegno al lavoro, misure di sostegno all'istruzione e di inclusione sociale. Il punto di riferimento sono i nuclei familiari.

Nelle misure cioè di sostegno al reddito minimo, si fa riferimento non al reddito individuale ma a quello del nucleo familiare, che può essere composto anche da una sola persona. Saranno presi in considerazione coloro che hanno un reddito Isee non superiore a 5.000 euro l'anno. Nel corso dell'anno altri fondi saranno destinati a questo, con cifre consistenti, attraverso l'accesso al fondo sociale europeo. Su questa ipotesi stiamo lavorando con l'assessore Bruno, per pensare a una riforma complessiva del welfare che in ogni caso avrà come base strutturale il riferimento proprio ai più bisognosi.

L'obiettivo è aiutare i poveri ma anche quello di favorire la promozione sociale e l'inclusione. Con questo impegno vogliamo non solo attivare la solidarietà, ma puntiamo anche alla crescita economica in una manovra che tende a stimolare i consumi per le fasce più deboli, favorendo cosi anche la ripresa”.










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