Ponte sullo Stretto: "Opera faraonica dal sapore coloniale"

Ponte sullo Stretto, Leoluca Orlando, candidato alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra, a 24 Mattino su Radio 24: Opera faraonica dal sapore coloniale  14/05/2024 - “14 miliardi per realizzare un'opera che tecnicamente non è realizzabile, che massacra l'ambiente non soltanto quello geografico ma anche quello umano con intere deportazione di migliaia di famiglie. Un’opera che insiste per una parte, quella calabrese, sulla falda sismica essendo la zona di Messina esposta ai terremoti. 14 miliardi per un'opera faraonica che sembra un'opera coloniale. Alla Calabria e alla Sicilia si dà una grandissima opera che non si riuscirà mai a realizzare e che impegna 14 miliardi dei quali se ne spenderanno due o tre miliardi soltanto per pagare qualche progettista scelto probabilmente da qualche politico compiacente. Immaginiamo 14 miliardi collocati nel clima del porto di Genova!  È ammissibile che si attrae l'attenzione su quest'opera faraonica dal sapore coloniale e poi

IL PORTO DI SANTO STEFANO DI CAMASTRA INSERITO NEL PROGRAMMA TRIENNALE 2014-2016

Il Porto di Santo Stefano di Camastra, inserito nel programma triennale d’intervento 2014/2016. Antoci: diventerà insieme ai porti di S. Agata Militello e Capo d’Orlando la porta di ingresso dal mare nel Parco più grande della Sicilia
Santo Stefano di Camastra, 11/07/2014 - Il Porto di Santo Stefano di Camastra è stato inserito nel piano triennale di intervento 2014-2016 fra le opere dell’Ente Parco. La proposta presentata dal Sindaco della cittadina delle ceramiche, Francesco Re e sostenuta dal Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci è stata approvata all’unanimità da tutti i sindaci dei Comuni del Parco.

“La realizzazione del porto di Santo Stefano di Camastra, insieme al Porto di Sant’Agata Militello e di Capo d’Orlando, completa l’ingresso dal mare nell’area protetta più grande della Sicilia, che con l’’inserimento di ulteriori 20 paesi sia ad est che ad ovest dell’attuale perimetrazione, potrebbe diventare la più grande d’Italia. Un importante risultato di forte collaborazione e sinergia tra l’Ente e l’amministrazione comunale di Santo Stefano e se realizzato diventerà sicuramente opera strategica e di grande rilevanza economica per tutto il territorio, sia costiero che montano, che si affaccia nel Golfo della Città delle ceramiche”. Lo ha dichiarato Giuseppe Antoci durante l’approvazione da parte del Consiglio del Parco.

Fin dall’insediamento del nuovo Presidente è stata sviluppato un percorso di coinvolgimento dei territori limitrofi al Parco e in particolare quelli inseriti nella valle dell’Alesa contenitori di importanti opere della Fiumara d’arte. Un percorso sviluppato in questi mesi e che ha visto la partecipazione attiva del Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta e che si è concretizzato con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, avvenuto a marzo scorso, tra la Fondazione Fiumara d’Arte, il Consorzio intercomunale Valle dell’Halaesa, l’Assessorato regionale ai Beni Culturali, l’Assessorato regionale al Turismo, l’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente e quindi l’Ente Parco e il Comune di Santo Stefano di Camastra.

Nel protocollo, si fa riferimento all’esperienza della Fiumara d’Arte che viene individuata come fra gli assi portanti del sistema di sviluppo del territorio dei Nebrodi, in quanto rappresenta lo sbocco a mare dell’entroterra che va da Caronia a Tusa e da Mistretta a Nicosia, capace di determinare formidabili scenari di attrazione turistica, naturalistica e culturale di una delle più belle aree della Sicilia, ubicata in posizione strategica rispetto all’Arcipelago Eoliano.

Ma in tema di sviluppo del territorio, nel protocollo, si fa riferimento al piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia, dove vengono individuati i distretti portuali e, nel distretto che va da Capo Peloro a Capo Cefalù è stata prevista soltanto il porto turistico di Santo Stefano come nuova opera portuale. Già l’amministrazione si è dotata di una progettualità che prevede nelle sue linee essenziai la realizzazione di circa 750 posti barchi e una serie di servizi per la nautica da diporto.

“ Dovrà essere un porto turistico, che non sia solo un approdo per le barche ma che sia un’opera pubblica d’arte, capace di attirare autonomamente visitatori proprio per la sua unicità. Un’area portuale che diventi una sorta di grande museo a cielo aperto, integrando le suggestioni dell’arte moderna della Fiumara d’Arte, con la memoria del passato e i monumenti del vicino centro storico di Santo Stefano di Camastra tra i più belli e conservati dei Nebrodi”. Lo ha dichiarato il sindaco della cittadina, Francesco Re.

L’inserimento dell’opera nel programma triennale d’intervento dell’Ente è quindi divenuto un passaggio obbligato e fondamentale perche inserito in uno strumento di programmazione previsto dalla normativa regionale il cui obiettivo è quello di promuovere e sostenere le attività sia agricole, sia artigianali che turistiche presenti nell’area del Parco. Il risultato raggiunto nell’ultima seduta del Consiglio del Parco rappresenta una tappa fondamentale di programmazione concordata tra pubbliche amministrazioni attente allo sviluppo del proprio territorio.

Commenti

  1. Il presidente del Parco sembra non rendersi conto che la finalità del parco non è lo sviluppo dei nebrodi (Questa bugia che ha spinto nel 93 la creazione del Parco, ha determinato l'impoverimento dei paesi adertenti ) ma la tutela dei territorio attraverso l'applicazione di fortissimi divieti e vincoli. Inoltre vorrei dire che è meglio quando si parla di aree protette puntare sulla qualità e non sulla quantita, il presidente Antoci dice di aspirare ad avere la più grande aree protetta d'Italia, quando invece i nebrodi dovrebbero distinguersi per avere la migliore area protetta. Antoci evidentemente è preso dalle dimensioni (averlo più grande degli altri... il parco) e non dalla qualità.

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